Se siamo qui, ci sarà un perchè

Vicolo degli Amalfitani, non è solo un nome inciso su una targa di pietra consumata dal tempo; è un simbolo, un ricordo indelebile del nostro inizio.

Era proprio qui che si trovava il portone della nostra prima casa, quel luogo dove, per la prima volta, abbiamo deciso di unire i nostri destini. Ogni passo tra questi vicoli era un respiro di appartenenza, un richiamo a qualcosa di più grande di noi. Era come se questo angolo del centro storico ci avesse scelti sussurrandoci che qui avremmo trovato il nostro rifugio.

Secoli fa, furono i ceramisti amalfitani a dare un’anima a questo luogo. Strappati alla loro terra, portarono la loro arte e i loro forni qui, dando il nome al rione Fornelle, creando un legame indissolubile tra Amalfi e Salerno.

E guarda caso, Giusy vende ceramiche intrise di tradizione, e lo fa nel suo negozio ad Amalfi, cullata dalla storia di quella terra. Possibile che sia davvero solo una coincidenza ritrovarci proprio qui, in questo vicolo che sembra fatto apposta per noi? O forse esiste una forza invisibile, un filo sottile che intreccia le nostre vite, portandoci esattamente dove dobbiamo essere? Non ho mai creduto in forze superiori, ma ci sono momenti, incontri, piccole coincidenze che arrivano come un sussurro, lasciandomi con il dubbio, quasi con la certezza, che forse qualcosa ci guida davvero, come se il legame profondo che unisce questi due luoghi si fosse fatto strada anche dentro di noi.

Per Giusy, camminare tra questi vicoli è ritrovare Amalfi, è sentirsi a casa, tra radici e sogni, tra passato e futuro. Per me, é guardarla e sapere che la bellezza del suo lavoro, del suo cuore, è la stessa che rende speciale questo posto.

Forse è proprio questo il perché. Forse siamo qui per costruire qualcosa che duri, per lasciare anche noi un segno, un frammento di vita tra queste mura attraversato i secoli. Perché i vicoli non sono solo pietre e strade; sono anime. E questa, tra tutte, è diventata la nostra.

Se siamo qui, ci sarà davvero un perché.